Pseudonimo di
Stèfano Pelloni. Bandito italiano. Romagnolo,
di professione traghettatore (da cui il suo soprannome), fu imprigionato per
scontare una condanna per omicidio colposo. Datosi alla macchia, si pose a capo
di una banda di malviventi e per tre anni compì rapine e assalti alle
diligenze nel territorio delle Legazioni, riuscendo a sfuggire alla gendarmeria
pontificia e alle guarnigioni austriache. Fu ucciso in uno scontro a fuoco.
Numerose sono le leggende che si tramandano su questo personaggio, nelle quali
vengono ricordate le sue gesta clamorose; il
P. fu celebrato, per la sua
generosità, nella poesia
Romagna di G. Pascoli (Boncellino,
Bagnacavallo, Ravenna 1824 - Russi, Ravenna 1851).